La piccola Miriam se ne stava seduta su uno scoglio a far ciondolare le gambe nell’acqua.
Il sole alto nel cielo le bruciava le spalle.
Stava per alzarsi e raggiungere la mamma al bar della spiaggia, quando all’improvviso sentì qualcosa di viscido e appiccicoso solleticarle il piede destro.
Pensò ad un mucchio d’alghe, ultimamente ce ne erano sempre molte alla spiaggia… eppure sentiva stringere sempre di più!
Abbassò gli occhi e vide lunghi tentacoli bluastri protendersi verso di lei.
Ebbene sì, quello che si stava avvinghiando alla sua caviglia era un polipo! In preda al panico iniziò a sbattere i piedi urlando.
Per poco rischiò di scivolare dallo scoglio, ma fu abbastanza pronta da aggrapparsi con una mano ad una roccia sporgente e con l’altra poi a staccare definitivamente il polipo che ricadde nell’acqua.
Con un gomito leggermente raschiato si rimise in piedi e lo osservò muoversi sul fondale.
Finalmente libera dalla presa dell’animale, Miriam corse al bar tra le braccia della mamma e con affanno le raccontò l’accaduto.
Avvolta in un asciugamano aspettò che il battito del suo cuore rallentasse.
Tutta quell’avventura le aveva messo un grande appetito, per fortuna era già ora di pranzo!
Il cameriere arrivò con i piatti come danzando e li appoggiò sulla tavola con movimenti delicati.
Infilzò una foglia di insalata e incominciò a mangiare, quando all’improvviso con la forchetta toccò qualcosa di vischioso, osservò meglio il piatto e accanto alle patate e alle olive, sotto una spolverata di prezzemolo.. tentacoli bluastri!
Il polipo era di nuovo davanti a lei.
Che persecuzione!
Era ora di farla finita una volta per tutte…
In pochi minuti il piatto restò vuoto.
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