Ha ragione Bukowski quando accusa che la gente troppo spesso si aggrappa a un’abitudine, come a uno scoglio, quando invece dovrebbe staccarsi e buttarsi in mare. A parte il richiamo al mare, che mi fa venire la voglia di tornare in vacanza, mi rendo conto che è davvero così.

Io, ad esempio, quando entro in un bar non mi avvicino mai alla vetrinetta delle brioches. Per me lì dentro ci sono solo le “luisone”. Sono quelle raccontate in Bar sport di Stefano Benni, un libro pubblicato negli anni Settanta. Per chi non lo avesse letto: si tratta di quelle paste vecchie anche mezzo secolo, perché mai scelte da nessuno. Le temo come il canto delle sirene. Me le immagino mentre mi chiamano: dai mangiami, non vedi quanto sono bella. E intanto lo stomaco gorgoglia ed emette i primi crampi, sprigionando verso la bocca le prime avvisaglie di acidità. Non sa se provare repulsione o cedere alla golosità. Ma io non mollo. Anzi, immagino il barista che ogni mattina le trucca con una spennellata di zucchero a velo, augurandosi sia la volta buona per farsele fuori. Quando va bene, me le immagino rugose e secche. Altre volte, sono intaccate di marmellate e muffa. A mala pena riescono a mascherare lo stato avanzato di decomposizione. Nella mia immaginazione, comunque resistono, se ne stanno sempre lì, forse anche un po’ tutti la vedono come me.

Il problema è quando entro al bar, accompagnato da mia moglie, magari subito dopo aver fatto gli esami del sangue. “Devi mangiare qualcosa. E dai che hai appena fatto il prelievo”. E dagli e ridagli, a poco servono i miei mantra “mi basta solo il caffè”. Mia moglie mi invita a farmi sotto e avvicinarmi alla vetrinetta. Le “luisone” mi guardano e se la ridono. “Tanto alla fine cadi qua”, mi dicono.

Nelle giornate fortunate, mi salva il cellulare che si mette a squillare e io devo proprio rispondere, così mi allontano ed esco dal bar. Quando va male, mi pizzico il naso con indice e pollice e mi butto in un mare di “luisone” stagionate… e cerco di tirar su la meno peggio.

P.S.: ho già scritto di una particoare luisona, in cui mi sono imbattuto qualche tempo fa. Leggi il racconto.

(l’immagine di copertina da: http://boratto.blogspot.com/2014/07/ode-alla-brioche-dei-vari-bar-tipo-bar.html)